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Step #3 - GLOSSARIO

Come già detto nei precedenti step, il plesiotelescopio è strettamente legato all'apparato di Bessel. 
Esso ha la funzione di proiettare a terra l'estremo della spranga dell'apparato di Bessel per la misura delle basi geodetiche. 
Con tale apparato sono state misurate tutte le basi geodetiche in Italia nel periodo compreso tra il 1858 e il 1895.
Per tanto all'interno di questo post, oltre ad analizzare le componenti che costituiscono il  plesiotelescopio, ci occuperemo anche di quelle che compongono l'apparato.

L'Apparato di Bessel veniva impiegato per la misura diretta della base geodetica nel dimensionamento della rete di triangolazione fondamentale.
L'apparato era costituito di:
  • quattro spranghe, collocate una di seguito all'altra sull'allineamento della base, lasciando tra le spranghe un intervallo molto piccolo da misurare
  • cuneo di cristallo, detto cuneo di Reichenbach, di dimensioni ridotte utile alla misura dell'intervallo che intercorreva tra le spranghe
  • due barre metalliche, una di ferro e l'altra di zinco (un po' più corta, dello stesso spessore e di metà larghezza). La seconda barra era adagiata sulla prima, avvitata a un estremo della barra di ferro e libera di dilatarsi per tutta la sua lunghezza al variare della temperatura. Tale sistema funzionava come un termometro metallico. Infatti era possibile, in base alla differenza di lunghezza delle due barre, determinare la temperatura con un cuneo di misura in cristallo e di conseguenza calcolare la lunghezza della spranga.  Dopo aver stabilito l'allineamento tra gli estremi della base, per l'esecuzione della misura si ponevano le spranghe una di seguito all'altra; se ne misurava con il cuneo di cristallo prima la differenza di lunghezza tra le due barre della stessa spranga e poi il piccolo intervallo tra le due spranghe successive
  • cassa di abete, avente quattro aperture: due agli estremi, per far sporgere le spranghe di misura, e le altre due sulla faccia superiore per la lettura del termometro e della livella
  • cavalletti, appoggio delle casse, che in sede di misura venivano ulteriormente stabilizzati con piattaforme da disporsi sul terreno e da pesi posizionati sulle traverse
  • mire, utilizzate per l'allineamento delle spranghe; alcune di dimensioni minori da collocarsi sulle casse e altre più grandi da posizionarsi a terra
  • cannocchiale, utile al controllo dell'allineamento, veniva posizionato sulla cassa di coda o, come per la misura della base di piombino, con un teodolite
  • microscopio verticale, usato per la materializzazione del punto a terra, che consentiva di allineare il punto al suolo con l’estremità della spranga. Successivamente sostituito dal plesiotelescopio



Il plesiotelescopio è uno strumento costituito da un corpo principale, un obiettivo e una parte oculare.
Come già accennato, esso era un microscopio verticale, utile per l'allineamento a terra di un punto sul suolo con l'estremità della spranga.


Componenti di un plesiotelescopio



Obiettivo



Parte oculare




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 Il plesiotelescopio essendo uno strumento ormai molto antico e poco conosciuto, è stato impossibile trovare dei fumetti al cui interno veniva rappresentato l'oggetto. Ho deciso comunque di riportare dei fumetti che rappresentano altri due strumenti che presentano delle analogie con il plesiotelescopio, quali il  teodolite e il telescopio. The New Yorker Flash, DC Comics

Step #21 - IL MANUALE D'USO

Per capire al meglio il funzionamento del plesiotelescopio è importante conoscere gli elementi che costituisco l'apparato di Bessel, in quanto utilizzati insieme per compiere le misurazioni delle basi geodetiche. Come già anticipato nello  step #3  il plesiotelescopio nel tempo sostituì il microscopio verticale dell'apparato di Bessel; esso permette di allineare il punto a terra con l'estremità della spranga dell'apparato.  Dopo aver fissato lo strumento alla spranga usata come base, si guarda attraverso l'obiettivo e si inclina la base per raggiungere l'allineamento tra la proiezione a terra dell'estremo della spranga e il suolo.