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Step #9 - L'INVENTORE

L'inventore del plesiotelescopio e di altri importanti oggetti diottrici è Nicodemo Jadanza.

Nicodemo Jadanza nacque a Campolattaro, in provincia di Benevento, nel 1847.
Dopo aver compiuto gli studi secondari a Benevento, si iscrisse all'Università di Napoli e si laureò in Matematica nel 1869. 
I suoi studi hanno dato contributi notevoli specie nel campo della Geodesia operativa e della Topografia. 

Vinto un concorso dell'Istituto Topografico Militare (1874), Jadanza venne nominato aiutante Ingegnere Geografo, con residenza a Firenze, sede principale dell'Istituto e dove collaborò alle operazioni geodetiche per la realizzazione della Carta d'Italia. 

Fu Professore di Geodesia Teoretica presso il Regio Museo Industriale e inseguito, nel 1881, divenne professore straordinario di Geometria Pratica all'Università di Torino e poi alla Scuola di Applicazione per Ingegneri (1887).

Oltre che socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino, fu socio corripondente dell'Accademia Pontaniana di Napoli, membro effettivo della Commissione Geodetica Italiana  e direttore per dieci anni del periodico Rivista di topografia e catasto.
Scrisse anche alcuni saggi sulla storia del cannocchiale, apparsi nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino. Studiò, nel campo della Geodesia, alcuni problemi importanti quali l'influenza degli errori strumentali, la misura di un arco di parallelo e il calcolo delle coordinate geografiche dei vertici di una rete trigonometrica.

Probabilmente la parte più importante dei suoi studi riguarda l'invenzione e il perfezionamento di alcuni strumenti diottrici, geodetici e topografici, tra cui il plesiotelescopio, il cannocchiale ridotto e il cannocchiale terrestre accorciato.
Morì a Torino nel 1920

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Step #20 - IL FUMETTO

 Il plesiotelescopio essendo uno strumento ormai molto antico e poco conosciuto, è stato impossibile trovare dei fumetti al cui interno veniva rappresentato l'oggetto. Ho deciso comunque di riportare dei fumetti che rappresentano altri due strumenti che presentano delle analogie con il plesiotelescopio, quali il  teodolite e il telescopio. The New Yorker Flash, DC Comics

Step #21 - IL MANUALE D'USO

Per capire al meglio il funzionamento del plesiotelescopio è importante conoscere gli elementi che costituisco l'apparato di Bessel, in quanto utilizzati insieme per compiere le misurazioni delle basi geodetiche. Come già anticipato nello  step #3  il plesiotelescopio nel tempo sostituì il microscopio verticale dell'apparato di Bessel; esso permette di allineare il punto a terra con l'estremità della spranga dell'apparato.  Dopo aver fissato lo strumento alla spranga usata come base, si guarda attraverso l'obiettivo e si inclina la base per raggiungere l'allineamento tra la proiezione a terra dell'estremo della spranga e il suolo.

Step #3 - GLOSSARIO

Come già detto nei precedenti step, il plesiotelescopio è strettamente legato all'apparato di Bessel.  Esso ha la  funzione di proiettare a terra l'estremo della spranga dell'apparato di Bessel per la misura delle basi geodetiche.  Con tale apparato sono state misurate tutte le basi geodetiche in Italia nel periodo compreso tra il 1858 e il 1895. Per tanto all'interno di questo post, oltre ad analizzare le componenti che costituiscono il  plesiotelescopio, ci occuperemo anche di quelle che compongono l'apparato. L' Apparato di Bessel  v eniva impiegato per la misura diretta della base geodetica nel dimensionamento della rete di triangolazione fondamentale. L' apparato era costituito di: quattro spranghe , collo cate una di seguito all'altra sull'allineamento della base, lasciando tra le spranghe un intervallo molto piccolo da misurare cuneo di cristallo , detto  cuneo di Reichenbach , di dimensioni ridotte utile alla misura dell'intervallo che