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Step #25 - LA CHIMICA

Il collegamento principale tra il plesiotelescopio e la chimica è il materiale con cui esso veniva costruito. 
Infatti come più volte descritto, il nostro strumento (come gran parte degli strumenti scientifici di misurazione dell'epoca) era costituito dall'ottone.

L'ottone è una lega rame-zinco, il cui tenore di quest’ultimo determina le proprietà come la resistenza meccanica, il colore, la lavorabilità all’utensile, la duttilità, la conduzione di elettricità e calore, la resistenza all’abrasione e alla corrosione.
Messo a confronto con il rame ha il pregio di avere valori più alti di durezza, resilienza e fusibilità. 

Esistono due tipi di ottoni
  • ottoni ternari, costituiti solo da rame e da zinco. Quando la percentuale di zinco è inferiore al 36% si parla di fase a, ovvero ottoni caratterizzati da un'ottima lavorabilità a freddo (imbutitura e stampaggio) e da una buona lavorabilità a caldo. Quando la percentuale di zinco va dal 36% al 45% si parla invece di ottoni a-ß, caratterizzati dalla loro facile lavorazione al caldo.
  • ottoni quaternari, caratterizzati dalla presenza nella lega di un quarto elemento chimico. 



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Step #23 - LE PAROLE NELLA STORIA

P er questo step è stato utilizzato lo strumento  Google Books Ngram Viewer , il quale permette di prendere visione attraverso grafici di quante volte (in percentuale) sia stato utilizzato una determinata parola nel corso del tempo. Di seguito si mostra il grafico in cui viene analizzata la parola  plesiotelescopio . E' evidente come nell'arco di tempo che va dal 1800 ad oggi, la parola sia stata relativamente poco utilizzata.  Gli unici lassi di tempo in cui riscontriamo la presenza del termine sono il periodo tra il 1880 e il 1900 in cui lo strumento venne inventato e maggiormente utilizzato e si ha un nuovo picco intorno al 1918. Da quel momento in avanti, la parola plesiotelescopio subisce un rapido declino che va di pari passo al superamento dello strumento stesso. Inoltre ho deciso di analizzare contemporaneamente le parole  plesiotelescopio e Apparato di Bessel nel medesimo arco di tempo. Ciò che risulta dall'andamento del grafico è che l'Aparato di Bessel (i...

Step #9 - L'INVENTORE

L' inventore del plesiotelescopio e di altri importanti oggetti diottrici è Nicodemo Jadanza. Nicodemo Jadanza nacque a Campolattaro, in provincia di Benevento, nel 1847. Dopo aver compiuto gli studi secondari a Benevento, si iscrisse all'Università di Napoli e si laureò in Matematica nel 1869.  I suoi studi hanno dato contributi notevoli specie nel campo della Geodesia operativa e della Topografia.  Vinto un concorso dell'Istituto Topografico Militare (1874), Jadanza venne nominato aiutante Ingegnere Geografo, con residenza a Firenze, sede principale dell'Istituto e dove collaborò alle operazioni geodetiche per la realizzazione della Carta d'Italia.  Fu Professore di Geodesia Teoretica presso il Regio Museo Industriale e inseguito, nel 1881, divenne professore straordinario di Geometria Pratica all'Università di Torino e poi alla Scuola di Applicazione per Ingegneri (1887). Oltre che socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino , fu socio corripo...

Step #22 - LA NORMATIVA

Come già detto più volte, sul plesiotelescopio non è facile trovare una grande quantità di informazioni essendo un oggetto molto antico e ad oggi poco utilizzato e conosciuto. Infatti non esiste una vera e propria normativa che regoli lo strumento, ma possiamo rifarci a normative relative alle scienze e ai principi fisicia cui fa riferimento lo strumento. Norma EN ISO 8598-1:2014  che regola gli strumenti ottici e l'ottica Norma  ISO 17123-3 (2001)  che regola la procedura per la determinazione dell'accuratezza di uno strumento topografico