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Step #27 - LA SINTESI FINALE

Eccoci arrivati alla fine di questo viaggio, volto alla scoperta di uno strumento tanto antico quanto affascinate: il plesiotelescopio.

Ripercorrendo insieme gli step abbiamo scoperto il suo inventore, il suo aspetto, l'anatomia e come può essere rappresentato simbolicamente. Inoltre abbiamo parlato delle varie componenti e del materiale di cui è fatto: l'ottone. Abbiamo poi dedicato uno step al suo manuale d'uso per far comprendere meglio ai lettori il suo funzionamento.

Poi abbiamo visto che questo strumento si rifà ad una scienza precisa, ovvero la geodesia, ma soprattutto il suo funzionamento si basa sulle leggi fondamentali dell'ottica, le leggi di Snell.

Abbiamo anche scoperto chi furono i principali costruttori e marchi a livello europeo e le pubblicità che promossero lo strumento. 

Purtroppo nelle nostre ricerche non siamo riusciti a reperire il brevetto ufficiale del nostro oggetto, però abbiamo trovato quello di uno strumento di rilevamento più moderno. Allo stesso modo è stato difficile trovare la normativa relativa al plesiotelescopio, ma abbiamo rimediato approfondendo le normative che regolano gli strumenti ottici e le procedure per la determinazione dell'accuratezza degli strumenti topografici.

Questo strumento lo abbiamo trovato proprio ovunque nella nostra società! Dalla mitologia ai libri alla filatelia, sino al mondo dei fumetti. Abbiamo anche analizzato grazie allo strumento Google Books Ngram Viewer quanto il termine plesiotelescopio sia stato utilizzato nel corso del tempo.

Come per ogni oggetto, possiamo ricollegare ad esso dei numeri significativi ed un abbecedario. Infine per definire i concetti principali abbiamo creato due mappe, una mappa concettuale ed una tassonomica.

Spero che il viaggio alla scoperta del plesiotelescopio e del mondo che lo circonda vi sia piaciuto, se volete scoprire qualcosa in più su di me potete trovarlo qui... A presto!  


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Step #22 - LA NORMATIVA

Come già detto più volte, sul plesiotelescopio non è facile trovare una grande quantità di informazioni essendo un oggetto molto antico e ad oggi poco utilizzato e conosciuto. Infatti non esiste una vera e propria normativa che regoli lo strumento, ma possiamo rifarci a normative relative alle scienze e ai principi fisicia cui fa riferimento lo strumento. Norma EN ISO 8598-1:2014  che regola gli strumenti ottici e l'ottica Norma  ISO 17123-3 (2001)  che regola la procedura per la determinazione dell'accuratezza di uno strumento topografico

Step #23 - LE PAROLE NELLA STORIA

P er questo step è stato utilizzato lo strumento  Google Books Ngram Viewer , il quale permette di prendere visione attraverso grafici di quante volte (in percentuale) sia stato utilizzato una determinata parola nel corso del tempo. Di seguito si mostra il grafico in cui viene analizzata la parola  plesiotelescopio . E' evidente come nell'arco di tempo che va dal 1800 ad oggi, la parola sia stata relativamente poco utilizzata.  Gli unici lassi di tempo in cui riscontriamo la presenza del termine sono il periodo tra il 1880 e il 1900 in cui lo strumento venne inventato e maggiormente utilizzato e si ha un nuovo picco intorno al 1918. Da quel momento in avanti, la parola plesiotelescopio subisce un rapido declino che va di pari passo al superamento dello strumento stesso. Inoltre ho deciso di analizzare contemporaneamente le parole  plesiotelescopio e Apparato di Bessel nel medesimo arco di tempo. Ciò che risulta dall'andamento del grafico è che l'Aparato di Bessel (i...

Step #9 - L'INVENTORE

L' inventore del plesiotelescopio e di altri importanti oggetti diottrici è Nicodemo Jadanza. Nicodemo Jadanza nacque a Campolattaro, in provincia di Benevento, nel 1847. Dopo aver compiuto gli studi secondari a Benevento, si iscrisse all'Università di Napoli e si laureò in Matematica nel 1869.  I suoi studi hanno dato contributi notevoli specie nel campo della Geodesia operativa e della Topografia.  Vinto un concorso dell'Istituto Topografico Militare (1874), Jadanza venne nominato aiutante Ingegnere Geografo, con residenza a Firenze, sede principale dell'Istituto e dove collaborò alle operazioni geodetiche per la realizzazione della Carta d'Italia.  Fu Professore di Geodesia Teoretica presso il Regio Museo Industriale e inseguito, nel 1881, divenne professore straordinario di Geometria Pratica all'Università di Torino e poi alla Scuola di Applicazione per Ingegneri (1887). Oltre che socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino , fu socio corripo...